Contributi e Finanziamenti
Contributi statali (Legge n. 428/1999)
Possono chiedere finanziamenti gli Enti locali, le Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura e le Aziende sanitarie locali.
Sono previsti
quattro tipi di attività:
- sportelli linguistici: mettono in grado gli uffici della Pubblica Amministrazione di corrispondere nella lingua minoritaria;
- corsi di formazione sulla lingua minoritaria: riservati al personale in servizio presso le Pubbliche Amministrazioni. Finalizzati ad acquisire competenze nell'uso orale e scritto della lingua, da utilizzare nell'attività amministrativa;
- toponomastica: adozione di cartelli con toponimi conformi alla tradizione e agli usi locali, in aggiunta ai toponimi ufficiali;
- progetti di carattere culturale: contribuiscono alla salvaguardia delle lingue ammesse a tutela mediante la loro promozione e diffusione.
Le richieste di finanziamento devono essere inoltrate alla Regione del Veneto su apposita modulistica e con tempistiche fissate dal Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie (DAR). La Regione invia poi l’istruttoria delle domande al DAR in quanto spetta a quest’ultimo il compito di riconoscere i contributi.
Contributi regionali (Legge regionale n. 30/2021)
Possono chiedere finanziamenti:
- enti pubblici e associazioni culturali, regolarmente costituite e senza scopo di lucro;
- organismi rappresentativi la lingua: sono la Federazione tra le Unioni culturali dei Ladini dolomitici della Regione del Veneto, il Comitato rappresentativo delle Associazioni culturali dei Cimbri e il Comitato rappresentativo delle Associazioni culturali friulane del portogruarese, individuati con una ricognizione organizzata dalla Regione.
La Regione può anche attivare le iniziative dirette a sostegno delle minoranze linguistiche ed ogni anno approva una programmazione specifica:
La Giunta regionale concede annualmente
contributi per la realizzazione delle seguenti iniziative:
a) la tutela, il recupero, la conservazione e la valorizzazione di testimonianze storiche che legano le comunità al proprio territorio;
b) lo sviluppo della ricerca storica e linguistica sull’intero territorio regionale, la pubblicazione di studi, ricerche e documenti, l’istituzione di corsi di cultura locale, la valorizzazione della lingua e della toponomastica;
c) l’organizzazione di manifestazioni rivolte alla valorizzazione di usi, costumi e tradizioni proprie delle comunità, anche indirizzate all’utilizzo delle lingue nell’ambito di forme artistiche e di iniziative di comunità;
d) il ripristino dell’uso della lingua di minoranza, sempre associato alla lingua italiana, nella prassi degli enti locali;
e) l’utilizzo delle lingue regionali minoritarie nell’editoria e nei mezzi di comunicazione;
f) lo studio, la divulgazione e lo scambio di esperienze, a tutti i livelli scolastici, sulle tematiche riguardanti i gruppi linguistici;
g) la promozione di studi e ricerche, anche attraverso collaborazioni con le Università, tesi ad aggiornare la consistenza del gruppo dei parlanti lingue minoritarie nei diversi territori regionali;
h) l’apprendimento delle lingue minoritarie come parte dell’educazione permanente degli adulti, sostenendo corsi e altre iniziative didattiche, formative e di aggiornamento svolti dagli enti competenti;
i) i servizi di traduzione e di ricerca lessicografica, specialmente al fine di consolidare e sviluppare un’adeguata terminologia di riferimento in ambito amministrativo;
l) l’affermazione dei principi di valorizzazione della diversità linguistica e culturale e di tutela dei gruppi linguistici nelle sedi di organismi interregionali, nazionali ed europei, con conseguente applicazione dei medesimi;
m) la collaborazione transfrontaliera e interregionale, nonché quella intercomunale, riferita ai comuni che condividono il legame storico e linguistico, con particolare riferimento ai comuni confinanti del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia;
n) il gemellaggio dei comuni o altri enti locali delle aree di insediamento dei gruppi linguistici regionali minoritari con comuni di altre regioni italiane o di Stati membri del Consiglio d’Europa;
o) le iniziative dirette a favorire la collaborazione, la comprensione e la conoscenza tra i gruppi linguistici della Regione, nonché tra le associazioni che promuovono la conoscenza e la diffusione delle tematiche legate alla diversità linguistica e culturale.
La modalità di accesso ai contributi è definita con l’
Allegato A della DGR n. 1753/2021.
Data ultimo aggiornamento: 18 gennaio 2024