N. 7/2008
Europa e Mediterraneo:
le sfide della cooperazione

Nel processo di integrazione europea, il Mediterraneo rappresenta una realtà complessa
ed originale che si presta ad una duplice lettura. Sin dall’origine.
Può apparire, infatti, come area relativamente debole, periferica che si confronta col
nucleo forte, centrale dello sviluppo continentale, ma nel contempo come ponte, sistema
strategico di relazione, non solo economica, con l’Africa, il Medio Oriente e la stessa Europa
Orientale. Prossimità geografica, legami storici e culturali, apprezzabili omogeneità negli
assetti economico-produttivi rendono i rapporti interni al contesto mediterraneo molto stretti
e consolidati, ma nel contempo permeabilità ai flussi migratori, taluni nuclei di instabilità
politica e sociale ed economie tra loro direttamente concorrenti, specie nel settore agricolo,
sono causa di incertezze, instabilità, confronto fortemente dialettico.
Una valutazione di fondo, in ogni caso, permane quale “punto fermo”, sin dal costituirsi
della Comunità Economica: i Paesi del Mediterraneo sono partner fondamentali per l’Europa
che si integra; tanto da formare oggetto di accordi e di politiche ad hoc, che vanno dalla
costituzione di zone di libero scambio all’associazione.
Col finire del passato decennio, alla Conferenza di Barcellona del 1995, si gettano le
basi di una nuova partnership euromediterranea che, nel 2004, viene integrata in una
prospettiva, complessiva ed articolata, di Politica Europea di Vicinato, interessante sia i Paesi
mediterranei che quelli dell’Europa Orientale, ad eccezione della Russia. Interscambio di
merci e servizi, promozione di investimenti, impegno finanziario già previsto fino al 2013,
relazioni politiche privilegiate – miranti, peraltro, a sostenere processi di riforma e politiche
di cooperazione in funzione dello sviluppo umano – sono i fattori qualificanti di un progetto
di integrazione regionale euromediterranea, finalizzato al libero scambio, entro il 2010, ed
al partenariato sociale, culturale e di sicurezza.
Questo settimo fascicolo della Collana “I Percorsi dello Sviluppo” analizza puntualmente
aspetti salienti di questa prospettiva: dalla sfida delle relazioni interculturali alle prospettive
di radicamento e condivisione del paradigma dei diritti umani, dai progetti di cooperazione
decentrata in funzione di un’urbanistica sostenibile a quelli di datazione dei preziosissimi
antichi manoscritti utilizzando tecniche altamente innovative non invasive e non distruttive.
La Regione del Veneto non manca di essere, anche in questi casi, catalizzatore capace,
soprattutto, di mobilitare le risorse umane locali più appropriate.


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Data ultimo aggiornamento: 14 novembre 2019