n. 15/2012
Nuove frontiere nella Cooperazione Internazionale

Nel 2004, con riferimento all’esperienza del suo Paese, Nelson Mandela scriveva: “Adesso, anche se le leggi non legittimano più le antiche divisioni, queste sono ancora visibili nella vita sociale ed economica, nelle nostre zone residenziali, nei nostri posti di lavoro e nella disuguaglianza crescente tra ricchi e poveri. Quando avviammo il progetto di trasformazione della nostra società, uno dei nostri motti era ‘libertà dalla miseria’…Vedevamo la libertà come inseparabile dalla dignità umana e dall’uguaglianza. Ora le fondamenta per una vita migliore sono state gettate e si è cominciato a costruire…Coloro che sono stati coinvolti in questa transizione sapranno che essa è stata il prodotto della decisione umana” (UNDP, “La libertà culturale in un mondo di diversità”, Rosenberg & Sellier, Torino 2004, p. 61).
Sono parole che si possono ben assumere come icastica rappresentazione del concreto evolversi della cooperazione internazionale. Parafrasando: analisi affidabili, esperienze concrete, dichiarazioni solenni, approvazione di Convenzioni e Patti internazionali, individuazione di appropriate politiche per lo sviluppo “non legittimano più le antiche divisioni”, tra ricchi e poveri, che abbiamo ereditato. Con l’avvento del nuovo secolo, per dare maggior efficacia alle azioni del passato, abbiamo avviato “un progetto di trasformazione della nostra società”, assumendo degli Obiettivi di Sviluppo per il nuovo Millennio, ponendovi a fondamento il motto “sradicare la povertà estrema e la fame”. In una prospettiva di cooperazione da promuovere all’insegna del paradigma dello Sviluppo Umano, c’è profonda condivisione dell’idea di “libertà come inseparabile dalla dignità umana e dall’uguaglianza”. C’è anche la consapevolezza piena in ”coloro che sono coinvolti in questa transizione” che essa è “il prodotto della decisione umana”.
Potremmo assumere la transizione prodotta in Sud Africa come motivo di fiducia, perchè anche gli esiti della cooperazione internazionale si dimostrino adeguatamente efficaci. Va detto, tuttavia, che proprio in quanto “prodotto della decisione umana” la cooperazione continua ad essere soggetta a strozzature ed ostacoli che ne limitano i risultati rendendoli insufficienti rispetto alla domanda di cambiamento.
Le sfide sono continue e le opportunità da cogliere sempre nuove. Il presente fascicolo della Collana “I Percorsi dello Sviluppo” si propone come, se pure assai parziale, testimonianza.

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Data ultimo aggiornamento: 14 novembre 2019