Profilo sociale della Regione del Veneto

Il profilo sociale del Veneto è quello di una regione in piena evoluzione. Per restituire un quadro quanto più possibile fedele, l’analisi sociale si fonda su indicatori divisi in cinque categorie che rappresentano i differenti aspetti del sistema territoriale: demografia, sanità, ambiente, economia e stili di vita.

Dal punto di vista demografico, oggi il Veneto conta 4.738.313 abitanti (l’8% della popolazione italiana), con un incremento di oltre 600.000 residenti in circa trentacinque anni non paragonabile a quello delle altre regioni del Nord-Est. Ovviamente, parte di questa crescita è dovuta alla componente straniera: si calcola infatti che solo gli stranieri regolarmente residenti in Veneto siano 320.793 (Fonte: Osservatorio Immigrazione Regione Veneto su dati Istat), abbondantemente raddoppiati rispetto al 2001 e corrispondenti al 6,8 % della popolazione. Questi dati fanno del Veneto, dopo l’Emilia-Romagna, una delle regioni più attraenti per il saldo migratorio con l’estero.
La giovane età media della popolazione straniera – il 24 % degli stranieri residenti ha infatti meno di 18 anni - contribuisce inoltre a riequilibrare il progressivo invecchiamento della popolazione autoctona.

Per gli indicatori socio-sanitari, la spesa per interventi e servizi sociali pro capite del Veneto è di 451.579.070 euro (anno 2003: Statistiche Flash, Anno 6° - Aprile 2006, Regione del Veneto) e rappresenta l’8,6% del totale nazionale. La percentuale più importante (29,1%) è quella per i disabili seguita da vicino dalla spesa per anziani, famiglie e minori (28,5% e 26,2% rispettivamente), in linea con i valori delle altre regioni italiane. La spesa media pro-capite riflette i bisogni della regione: anziani, famiglie e minori e immigrati sono ai primi posti.
Per quanto riguarda l’ambiente, i dati del Rapporto Statistico 2007 mostrano un aumento generalizzato degli spazi adibiti a verde in quasi tutte le province della regione.
Invece, per il trasporto gli spostamenti inter-regionali casa-lavoro sono cresciuti del 5,8%, mentre gli spostamenti casa-studio sono diminuiti del 4,9%. Si riscontra inoltre una crescente propensione all’uso dell’auto, che passa per gli spostamenti casa-lavoro dal 64% del 1991 al 74% del 2001, mentre gli studenti che dichiarano di usare l’auto passano dal 16% del 1991 al 27% del 2001. Si conferma inoltre la contrazione della mobilità verso i centri dei capoluoghi a fronte di una sua crescita verso i centri minori.

Gli indicatori socio-economici più rappresentativi di una regione sono la povertà, il reddito, la disuguaglianza, l’occupazione (e la disoccupazione), l’istruzione.
I redditi veneti sono superiori alla media italiana, ma non a molte regioni del centro-nord Italia; il tasso di disuguaglianza nella popolazione veneta è invece molto basso rispetto alla media italiana e alla maggior parte delle altre regioni italiane, così come l’indice di povertà della regione è basso (4,5%) rispetto alla media nazionale. Infatti, dal punto di vista occupazionale, la porzione di popolazione attiva residente in Veneto è ai vertici della classifica del paese, con una percentuale del 65,5% nel 2006 (dati UnionCamere). Il Veneto registra così un livello di disoccupazione molto inferiore alla media nazionale, con un tasso pari al 4,2%; nel periodo 2005-2006 si segnala un calo ulteriore delle persone in cerca di occupazione al 4% ca. (dati UnionCamere).
Invece, per quanto riguarda l’istruzione, si registra il numero più basso di laureati a livello nazionale; la percentuale della popolazione che ha conseguito al più solo un livello di istruzione secondario è più alto della media italiana, ma a questo non corrisponde una formazione “on the job” o un apprendimento permanente più alto.

Infine, gli indicatori relativi agli stili di vita presentano un quadro misto. Nel volontariato, il Veneto è tra le regioni con il più alto numero di cooperative sociali, e la spesa per la ricreazione e la cultura sono tra le più alte a livello nazionale; secondo i dati del 2005, un quarto della popolazione regionale di età superiore ai 3 anni ha praticato in modo continuativo uno o più sport e un altro 14% lo ha fatto in modo saltuario, con un’incidenza maggiore per la popolazione in età scolare; il numero di famiglie residenti che posseggono più di cento libri in casa rientra nella media del centro-nord, più alta rispetto al sud, attestandosi intorno al 25%. Il consumo di alcool, più diffuso nelle regioni del Nord-Est rispetto alla media nazionale, vede il Veneto dopo l’Emilia Romagna (76,1%) con il 75,2%.

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Data ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2012